FRANCESCO LO SAVIO 

A cura di: Casoli-De Luca

Editore: Page Service

Testi di: Eduardo Solimene

Anno di pubblicazione: 2018

Lingua: Bilingue Italiano Inglese

Formato: 25 x 21,5 cm

Pagine: 46

Luce, monocromi sensibili, architettura, trasparenze, riflessi del colore, visioni. Questo è tutto quello che Francesco Lo Savio è riuscito a dare all’arte dal 1958 al 1963, completando quel cerchio d’oro che l’arte italiana ha offerto alla cultura e al gusto di tutto il mondo. Dell’opera di Lo Savio si aveva una grande necessità in una città ricca di storia come Roma. Una città che, solo sul finire degli anni Cinquanta e grazie all’impegno di grandi intellettuali, era riuscita ad aprire le porte alla novità artistiche d’oltreoceano, suscitando le reazioni eterogenee della nuova generazione di artisti romani.
Da qui nasce l’opera di Lo Savio, molto isolata e portata avanti come se si trattasse di un esperimento scientifico permeato però da una vivace spiritualità. Lo Savio volge il suo interesse verso un tipo d’arte oggettiva ed essenziale, debitrice di tutto quel filone iniziato con il Quadrato nero su fondo bianco di Kasimir Malevič (1879-1935) e che, attraverso la tensione tra superficie bidimensionale e spazio tridimensionale, ha affrontato e risolto il problema costruttivo della pittura, che dopo essersi spogliata della sua veste di rappresentazione passiva, si è tramutata in un’entità attiva rappresentante se stessa.

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