Pittore, scultore, scenografo e autore di paroliberi, Giacomo Balla fu esponente di spicco del Futurismo e autore particolarmente affezionato anche al Divisionismo. Si formò a Torino, dove frequentò l’Accademia Albertina, e a Roma, dove si trasferì definitivamente nel 1893. Sposando le correnti di pensiero del socialismo umanitario e del positivismo scientifico, Balla di concentrò in un primo momento su tematiche come il paesaggio urbano e le condizioni di vita nelle città. Appartengono a questo periodo opere come il ciclo Dei viventi (1902-1905), che trae elementi formali dal liberty, dal verismo e dal neoimpressionismo. Con Boccioni e Severini nel 1910 firmò il Manifesto dei pittori futuristi e il Manifesto tecnico della pittura futurista. Dal 1912, invece, l’artista cominciò a concentrarsi sugli studi sul movimento, un’opera tra tutte: Dinamismo di un cane al guinzaglio (1912). Insieme agli studi sul movimento, appartengono a questo stesso periodo sperimentativo anche le “compenetrazioni iridescenti”.
Balla partecipò attivamente alle manifestazioni futuriste creando scenografie, vestiti, costumi, mobili e complessi plastici. Questa partecipazione, tuttavia, scemò nell’adesione al secondo futurismo, a partire dalla metà degli anni Venti, verso il quale Balla fu critico e dal quale si allontanò a favore di una ricerca di figurazione naturalistica.
Nel 1903 partecipò alla Biennale di Venezia, la sola edizione che raccolse sue opere non postume. Nel 1914 realizzò i fiori futuristi nel giardino di Casa Cuseni a Taormina ed, inoltre, insieme a Fortunato Depero, si occupò anche di diverse decorazioni murali. Nel 1917 progettò le scene per Feu d’artifice, balletto senza danzatori, al Teatro Costanzi di Roma. Nello stesso periodo creò arredi, mobili, suppellettili e tessuti, che possono essere ammirati, nella loro dimensione di opera d’arte totale nella Casa Balla a Via Oslavia 39, a Roma. Nel 1916, insieme a Marinetti, partecipò alle sequenze del film Vita Futurista. Nell’ottobre del 1918 pubblicò il Manifesto del colore: un’analisi del ruolo del colore nella pittura d’avanguardia. Nel 1921, infine decorò le pareti del Bal Tic Tac, locale romano nei pressi di Via Nazionale, in cui si suonava jazz e recentemente riscoperto durante i lavori in una delle palazzine della Banca d’Italia.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, alcune opere di Balla, tra cui Dinamismo di un cane al guinzaglio furono esposte dal MoMA in occasione della mostra: Twentieth-Century Italian Art.
La produzione di Giacomo Balla, benché brevemente legata al Regime Fascista, ha attraversato diversi periodi sperimentativi: dalla figurazione, al Futurismo, al Divisionismo, all’Astrattismo. Sue opere sono conservate in importanti istituzioni nazionali e internazionali: La Galleria d’Arte Moderna di Milano, il MoMA di New York, La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, il Museo del Novecento di Milano, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, la Tate Gallery di Londra.