Enrico Castellani

Enrico Castellani nasce a Castelmassa, in provincia di Rovigo, e, dopo essersi iscritto all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 1952 si trasferisce in Belgio, a Bruxelles, dove segue il corso di Architettura presso l’École Nationale Superieure de la Cambre. Diplomatosi nel 1956, rientra in Italia per stabilirsi a Milano, dove inizia a lavorare in uno studio di architettura. Nel capoluogo lombardo conosce e si avvicina a Piero Manzoni, con il quale avvierà una collaborazione artistica e un rapporto di amicizia che lo accompagnerà per molti anni. Manzoni, in particolare, lo introduce alla poetica del Gruppo Zero olandese, e insieme partecipano ad alcune esposizioni collettive in cui si definiscono comuni caratteri stilistici.
Dopo le prime sperimentazioni artistiche di matrice informale, influenzate dall’action painting statunitense e all’opera di Mark Tobey, Castellani mette a punto una propria cifra stilistica rigorosa e minimalista, elaborando nel 1959 la prima delle sue superfici a rilievo, tele monocrome estroflesse con varie tecniche – tra cui l’utilizzo di chiodi e di centine – per creare attraverso la rifrazione luminosa delle “ripetizioni differenti”. Tra il 1958 e il 1959 insieme a Manzoni e ad Agostino Bonalumi espone alla Galleria del Prisma di Milano, alla Galleria Appia Antica di Roma e alla Galerie Kasper di Losanna. Castellani, Manzoni e Bonalumi operano in quegli anni un azzeramento totale delle esperienze artistiche precedenti: il rinnovamento passa anche e soprattutto attraverso la militanza critica, di cui la fondazione il 3 settembre 1959 della rivista Azimuth da parte di Castellani e Manzoni costituisce uno degli episodi più significativi. La rivista, con sede presso la casa milanese di Piero Manzoni e stampata nella tipografia di Antonio Maschera, si pone in continuità d’intenti con le riviste d’avanguardia contemporanee. Dopo due mesi, i due fondatori decidono di aprire un omonimo spazio espositivo autogestito in via Clerici 23 a Milano. Nel 1960 si tiene la prima mostra personale di Castellani alla galleria Azimut e, nello stesso anno, prende parte alla collettiva Monochrome Malerei allo Städtisches Museum di Leverkusen. Seguiranno nel 1962 le partecipazioni a mostre collettive a Bruxelles e allo Stedelijk Museum di Amsterdam, dove partecipa alla rassegna Nul.
Espone alla XXXII Biennale di Venezia nel 1964, dove tornerà due anni dopo con una sala personale. Tra le partecipazioni più importanti a mostre collettive di rilievo internazionale si ricordano: The Responsive Eye al MoMA di New York (1965), la VIII Biennale di San Paolo in Brasile (1965), Vitalità del negativo nell’arte italiana tenutasi nel 1970 al Palazzo delle Esposizioni di Roma e curata da Achille Bonito Oliva, Identité Italien. L’art en Italie depuis 1959 a cura di Germano Celant al Centre Pompidou di Parigi (1981), Arte Programmata e cinetica 1953-63 a Palazzo Reale di Milano (1983), The Italian metamorhosis al Salomon R. Guggenheim Museum di New York (1994). Negli anni Duemila si susseguono importanti esposizioni in gallerie private e istituzioni pubbliche, come la collettiva del 2001 Materia/Niente, curata da Luca Massimo Barbero, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, seguita da Belvedere italiano- Linee di tendenza nell’arte contemporanea 1945/2001 al Centre for Contemporary Art di Varsavia, a cura di Achille Bonito Oliva. Nello stesso anno viene allestita l’antologica alla Fondazione Prada di Milano curata da Germano Celant e quattro anni dopo, nel 2005, Bruno Corà allestisce una mostra dedicata all’opera di Castellani al Museo Pushkin di Mosca. Dopo una serie di successi e riconoscimenti, Enrico Castellani muore a Celleno, in provincia di Viterbo, il primo dicembre 2017.

Bibliografia scelta

  • Di Maggio D., Hegyi L., Enrico Castellani. Ca’ Pesaro. Cinisello Balsamo (MI): Silvana Editoriale, 2013.
  • Wirz R., Sardella F., Enrico Castellani. Catalogo Ragionato delle opere su tela, Milano: Skira, 2012.
  • Celant G., Enrico Castellani. Milano: Fondazione Prada, 2001.
  • Corà B., Castellani, catalogo della mostra, Palazzo Fabroni. Arti Visive Contemporanee, Pistoia, Milano: Edizioni Charta,1996.
  • Agnetti V., Enrico Castellani Pittore. Milano: Achille Mauri Editore, 1968.

Bibliografia scelta

  • Di Maggio D., Hegyi L., Enrico Castellani. Ca’ Pesaro. Cinisello Balsamo (MI): Silvana Editoriale, 2013.
  • Wirz R., Sardella F., Enrico Castellani. Catalogo Ragionato delle opere su tela, Milano: Skira, 2012.
  • Celant G., Enrico Castellani. Milano: Fondazione Prada, 2001.
  • Corà B., Castellani, catalogo della mostra, Palazzo Fabroni. Arti Visive Contemporanee, Pistoia, Milano: Edizioni Charta,1996.
  • Agnetti V., Enrico Castellani Pittore. Milano: Achille Mauri Editore, 1968.

Oro d’Italia, New York

24 ottobre - 23 novembre 2019

Oro d’Italia

13 aprile – 13 luglio 2019